CONTESTI SENSIBILI NELLA RELAZIONE D'AIUTO
Teatroterapia in contesti sensibili e nella relazione d’aiuto:
Centri di Salute Mentale, residenziali e semiresidenziali: integrazione e cura
Aiutare i partecipanti a esprimersi utilizzando molteplici linguaggi: espressione verbale, mimica, corporea, facilitando lo scambio tra il proprio mondo interno e la corazza corporea che lo contiene.
Far acquisire una padronanza maggiore del proprio corpo e dei propri mezzi espressivi laddove il paziente psichiatrico è spesso staccato dal proprio sentire fisico.
L’esperienza teatrale favorisce il benessere psicofisico e sociale; sviluppa potenzialità creative e di socializzazione; valorizza la fantasia e l’espressivià mimica; una maggiore coscienza di sé attraverso la consapevolezza del gesto, del movimento, della voce, del suono e della narrazione.
Il teatro con i suoi molteplici linguaggi apre canali comunicativi fra psichiatria – individuo e sociale.
Il laboratorio teatrale opera in due direzioni convergenti:
dall’esterno, intervenendo sul corpo, sulla postura, sul movimento, sul linguaggio; e dall’interno, attraverso l’analisi del personaggio e la comprensione dei suoi movimenti emotivi.
Così inteso, il laboratorio assume le caratteristiche proprie di un approccio riabilitativo interdisciplinare le cui basi teoriche sono rintracciabili in diversi ambiti: Antropologia, Sociologia, Psicologia, Psicoterapia, Teatro, Teatro Sociale, inserendosi a pieno titolo nel vasto campo delle “Artiterapie espressive” oggi molto utilizzate come strumenti di prevenzione in contesti sociali, pedagogici e sanitari.
Gli obiettivi Potenziare le abilità espressive verbali carenti nei pazienti psichiatrici cronici.
Creare un prodotto espressivo/teatrale e, quando possibile, far sì che i partecipanti possano viversi l’esperienza “andare in scena”;
Il percorso emozionale del paziente e del gruppo da la possibilità dell’emersione delle parti di sé più nascoste e mortificate dal disagio psichico e quindi inespresse. Si tratta di fare luce su quanto sia importante che il paziente senta uno spazio per farle respirare e farle giocare alla luce del sole, consapevole di essere sempre sostenuto, guidato e “protetto” dal trainer. Questa funzione di supporto, con il tempo, si estende al gruppo, che impara piano piano a tenere questa rete di protezione laddove ogni partecipante si metta in gioco, affinando un’attenzione altrimenti inimmaginabile, pronta a trasformarsi nell’azione sia nello spazio protetto del laboratorio, sia sul rischioso e ansioso spazio del palcoscenico.
Contenuti:
● Utilizzo di esercizi di riscaldamento corporeo, di espressività corporea, con la voce ed espressività vocale, esercizi sulla fiducia, esercizi di presenza scenica, esercizi di coordinazione, improvvisazione teatrale;
● Fornire indicazioni semi-strutturate, favorendo l’espressione personale e non creando frustrazioni dovute a incapacità o difficoltà personali, ridurre il giudizio.