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OLTRE IL TEATRO 12 ottobre 2023 Prima Puntata – Il respiro

Prima puntata il respiro

Il verbo latino spirare ci fa capire benissimo quanto vasta sia la parola di cui parliamo. Cercando una definizione che ne comprenda tutti i significati, possiamo dire che lo spirare era (ed è) principalmente un muoversi d’aria – dal vento all’effluvio al respiro. Ancora oggi diciamo che spira una brezza fresca, che spira un puzzo atroce.
Questo movimento d’aria è percepito non tanto dall’occhio, non tanto dall’orecchio; ma soprattutto dai sensi della pelle e del naso, con una maggiore sottigliezza. Lo spirare infatti è figuratamente un essere percepibile, un diffondersi che non si fa notare quanto un evento luminoso o rumoroso: se dico che spira un’aria di cambiamento intendo che si può sentire, ma non è un fatto squadernato e pacifico; se dico che nella serata magica spira una passione d’amore, non intendo che c’è un mucchio di gente avvinghiata sotto ai riflettori, ma che c’è come un fluido sottile che suggerisce e accende il sentimento. Insomma, molte volte quella che lo spirare muove è un’atmosfera, un’aria psicologica – che si sente a pelle, che si sente a naso. Sottigliezze la cui influenza si spinge anche in significati analoghi all’infondere (che solitamente riconduciamo all’ispirare): quando allegria mi spira racconto splendide barzellette. Ma come l’inspirare e l’espirare ci ricordano, lo spirare era anche il respirare – e per estensione il vivere, visto che la maggior parte delle persone vive respira e viceversa. Significato letterario, che pare faccia dello ‘spirare’, in piccola porzione, un’enantiosemia.
Perché sappiamo che ‘spirare’, vuol dire anche morire, e in genere finire, anche scadere – risorsa ottima per quando si vuole coprire d’eufemismo la falciata della morte. Ma questo è uno spirare che ha fatto un percorso diverso, a tutti gli effetti un’altra parola, che dalla medesima origine passa attraverso il latino exspirare, dei cui significati l’italiano fa una selezione precisa nell’esalare l’ultimo respiro. Quindi i poveracci tirano le cuoia mentre i notabili spirano, il termine di presentazione del bando spira domani, e come, non c’è lo sconto?, no l’offerta è spirata ieri.
Una parola anzi due, sostenute e alte, che in questa forma essenziale di movimenti di fluidi riescono ad apparecchiarci un carrello da buffet di significati antichi e forti.

Il respiro

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